Riscatto laurea: come usare gli anni di studio per andare prima in pensione
Cos'è, a chi è rivolto e come fare domanda per il riscatto della laurea a fini pensionistici
Fonte: studio cataldi di Marina Crisafi
Il riscatto della laurea è un istituto che consente di valorizzare a fini pensionistici il periodo del corso di studi. Può accedere all'istituto, spiega l'Inps, solo chi abbia conseguito il titolo di studio (diploma di laurea o titolo equiparato) anche se si tratta di soggetto inoccupato che, al momento della domanda, non sia mai stato iscritto ad alcuna forma di previdenza e che non abbia iniziato attività lavorativa in Italia o all'estero.
I requisiti
I requisiti necessari per poter riscattare la laurea sono i seguenti:
- anzitutto, aver conseguito il diploma di laurea (o titolo equiparato);
- non avere coperture da contribuzione obbligatoria o figurativa ovvero da riscatto (né presso il fondo cui è diretta la domanda né in altri regimi previdenziali) per i periodi per i quali si chiede il riscatto della laurea;
- essere titolari di contribuzione (almeno un contributo obbligatorio) nell'ordinamento pensionistico in cui viene richiesto il riscatto (salvo le eccezioni previste dalla l. n. 247/2007 per le domande presentate a partire dal 2008).
I periodi riscattabili
Possono essere oggetto di riscatto:
- i diplomi universitari, con corsi di durata non inferiore a due anni e superiore a tre;
- i diplomi di laurea con corsi di durata non inferiore a 4 e non superiore a 6 anni;
- i diplomi di specializzazione post laurea e al termine di corsi di durata almeno biennale;
- i dottorati di ricerca;
- le lauree triennali e specialistiche introdotte dal decreto 509/1999;
- nonché i diplomi rilasciati dagli Istituti di Alta Formazione Artistica e Musicale che danno luogo ai titoli di diploma accademico di primo e secondo livello, di specializzazione e di formazione alla ricerca (equiparato al dottorato).
Il riscatto, inoltre, può riguardare sia singoli periodi che l'intero corso di studi ed è possibile riscattare (a partire dal 1997) anche due o più corsi di laurea.
Non possono essere riscattati, invece: gli anni fuori corso; i periodi già coperti da contributi obbligatori o figurativi (o da riscatto) presso il fondo cui è diretta la domanda e gli altri regimi previdenziali.
I soggetti inoccupati
Anche i soggetti inoccupati possono richiedere il riscatto di laurea. La facoltà, precisa l'istituto, è esercitabile da coloro che, al momento della presentazione della domanda, non risultino mai essere stati iscritti ad alcuna forma obbligatoria di previdenza e che non abbiano iniziato attività lavorativa, in Italia o all'estero.
La domanda e i costi
La domanda di riscatto va presentata online all'Inps attraverso il servizio appositamente dedicato.
Quanto ai costi, questi variano in base ai periodi da riscattare e al tempo della richiesta (prima si inoltra la domanda minori saranno gli oneri da sostenere).
Per i soggetti inoccupati, l'onere è fissato nel versamento di un contributo (per ogni anno da riscattare), "pari al livello minimo imponibile annuo degli artigiani e commercianti moltiplicato per l'aliquota di computo delle prestazioni pensionistiche dell'Assicurazione Generale Obbligatoria (AGO), vigente nell'anno di presentazione della domanda".
Gli oneri, sottolinea l'ente previdenziale, vanno pagati utilizzando gli appositi bollettini MAV, inviati dall'Inps, con il provvedimento di accoglimento della domanda.
Possono essere versati (a decorrere dal 1° gennaio 2008), in unica soluzione ovvero in 120 rate mensili senza interessi.
Il mancato pagamento dell'importo in unica soluzione o del versamento della prima rata viene considerato alla stregua di rinuncia alla domanda, che verrà archiviata dall'Inps. Ciò non preclude, in ogni caso, all'interessato di presentarne una nuova per lo stesso titolo e periodo.
Non è possibile, invece, spiega l'Inps, "chiedere la rinuncia o la revoca della contribuzione da riscatto di laurea legittimamente accreditata" una volta che si è pagato il relativo onere.