Premio Alla Nascita - Quasi 90mila le domande pervenute

Fonte:pensionioggi Scritto da  Alberto Brambilla

Successo per l'incentivo alla natalità da 800 euro previsto dalla legge di bilancio in favore delle madri a partire dal 1° gennaio 2017.

E' boom di domande per il premio alla nascita, l'incentivo di 800 euro per le nascite o le adozioni di minori in funzione dal 4 maggio. Nella rilevazione effettuata oggi dall'Inps le domande pervenute sono state ben 87.750 di cui 27.731 per inizio dell'ottavo mese di gravidanza; 59.615 per la nascita; 242 per adozione; 162 per affidamento. Le regioni con il maggior numero di domande sono la Lombardia (18.050), Lazio (8.293) e Campania (7.320).

Il sostegno è riconosciuto alle donne gestanti o alle madri che siano in possesso di residenza in Italia e cittadinanza italiana o comunitaria (le cittadine non comunitarie in possesso dello status di rifugiato politico e protezione sussidiaria sono equiparate alla cittadine italiane). Sono ammesse al beneficio anche le cittadine non comunitarie residenti in possesso del permesso di soggiorno UE per soggiornanti di lungo periodo di cui all’articolo 9 del Decreto Legislativo n. 286/1998 oppure di una delle carte di soggiorno per familiari di cittadini UE previste dagli artt. 10 e 17 del Decreto Legislativo n. 30/2007). A tal riguardo sono ammessi i titolari di carta di soggiorno per familiare di cittadino dell’Unione europea (italiano o comunitario) non avente la cittadinanza di uno Stato membro (art. 10 del Decreto legislativo n.30/2007); e i titolari di carta di soggiorno permanente per i familiari non aventi la cittadinanza di uno Stato Membro (art. 17 del Decreto legislativo n.30/2007). Non può essere ottenuto, invece, le cittadine non comunitarie presenti regolarmente nel nostro paese non in possesso della Carta di soggiorno.  

Gli eventi coperti

Il beneficio può essere concesso esclusivamente per uno dei seguenti eventi verificatisi dal 1° gennaio 2017: 1) compimento del 7° mese di gravidanza; 2) parto, anche se antecedente all’inizio dell’8° mese di gravidanza; 3) adozione del minore, nazionale o internazionale, disposta con sentenza divenuta definitiva ai sensi della legge n. 184/1983; 4) affidamento preadottivo nazionale disposto con ordinanza ai sensi dell’art. 22, comma 6, della legge 184/1983 o affidamento preadottivo internazionale ai sensi dell’art. 34 della legge 184/1983.  l beneficio è concesso in un’unica soluzione, per ciascun evento (gravidanza o parto, adozione o affidamento), e in relazione ad ogni figlio nato o adottato/affidato. Ad esempio in caso di parti gemellari o adozioni plurime il bonus viene erogato in base al numero dei figli e non per singolo evento (es. 2 gemelli = 1.600 euro; 3 gemelli = 2.400 euro; 2 bimbi adottati (o in preaffidamento) = 1.600 euro e così via).

La richiesta del bonus, è importante ricordarlo, è indipendente dal reddito o dell'ISEE della beneficiaria o dalla presenza di un rapporto di lavoro (può essere chiesto anche dalle disoccupate). Fattori che rendono particolarmente ampia la platea delle dirette interessate come dimostrano i dati diffusi dall'Inps. Il bonus è, inoltre, perfettamente cumulabile con gli eventuali ulteriori sostegni alla natalità a cui potrebbero aver diritto le interessate, come in particolare il bonus bebè o l'indennità di maternità. Ricordiamo che il beneficio economico viene corrisposto dall’Inps su domanda della madre per gli eventi sopra descritti verificatisi a partire dal 1° gennaio 2017. Per la produzione della domanda le madri hanno un anno di tempo dal verificarsi dell'evento (es. nascita o adozione); mentre per quelli verificatesi tra il 1° gennaio 2017 ed il 4 maggio 2017 la finestra temporale per produrre l'istanza di accesso scade il 4 maggio 2018.

A breve inoltre entrerà in vigore anche il buono nido, misura sempre prevista nella legge di bilancio, che erogherà un bonus di mille euro annui per la fruizione degli asili nido (pubblici o privati) dei bimbi sino ai 3 anni di età. Si tratta di un sostegno utile in quanto rivolto soprattutto alle madri sprovviste di tutela previdenziale (cioè senza rapporto di lavoro) che, non avendo diritto al congedo parentale non hanno potuto sino ad oggi neanche fruire dei cd. voucher per i servizi di baby sitting.