Statali, Riforma della PA in dirittura d'arrivo
Fonte:pensionioggi Scritto da Davide Grasso
Atteso nei prossimi giorni il Consiglio dei Ministri che darà il via libera definitivo al decreto che riforma il testo unico del pubblico impiego.
Riforma del pubblico impiego verso il via libera definitivo. Nei prossimi giorni è atteso il Consiglio dei Ministri che darà il disco verde al decreto legislativo contenente i correttivi al testo unico del pubblico impiego e al decreto abbinato sulla valutazione della performance dei dipendenti pubblici. I due provvedimenti sono stati vagliati dalle Commissioni Parlamentari che hanno espresso lo scorso 3 maggio i propri pareri favorevoli con alcune osservazioni. Contestualmente il Governo emanerà l'atto di indirizzo della Funzione Pubblica all'Aran per il rinnovo dei contratti pubblici, un'attesa che dura ormai da otto anni.
Sul fronte del polo unico delle visite fiscali le Commissioni Parlamentari chiedono l'introduzione di alcune disposizioni di carattere transitorio, che garantiscano il passaggio al nuovo sistema in piena efficienza e operatività, anche considerando l'esigenza di adottare i provvedimenti attuativi previsti dalla nuova normativa. Per quanto riguarda la lotta al precariato le Commissioni suggeriscono che il requisito della maturazione, alle dipendenze dell'amministrazione, di almeno tre anni di servizio, anche non continuativi, negli ultimi otto anni, sia maturato al 31 dicembre 2017, anziché alla data di entrata in vigore del decreto legislativo e che il piano straordinario di assunzioni sia rivolto anche nei confronti dei lavoratori che non siano più in servizio presso l'amministrazione che procede all'assunzione.
Altre correzioni riguardano i disabili con la richiesta di riconoscere al personale di ruolo delle pubbliche amministrazioni con figli con gravi disabilità, ai sensi dell'articolo 3, comma 3, della legge 5 febbraio 1992, n. 104, la priorità per l'assegnazione della sede di servizio nel comune di residenza dei figli o in comuni limitrofi, ovvero altre forme di agevolazione in relazione alla assegnazione della sede. Tema delicato è quello del riequilibrio del rapporto tra legge e contratto sul quale l'accordo siglato con i sindacati lo scorso 30 novembre 2016 aveva indicato la volontà di rovesciare i termini previsti dalla Legge Brunetta sancendo la prevalenza della fonte contrattuale sulla legge. Secondo lo schema di decreto legislativo trasmesso dal Governo però il rovesciamento non è completo in quanto l'articolo 40 del decreto continua a riservare alla potestà legislativa alcune materie che secondo la parte sindacale dovrebbero essere demandate agli accordi negoziali. A cominciare dall'organizzazione del lavoro passando per le sanzioni e i licenziamenti disciplinari, temi sensibili sui quali la parte sindacale vorrebbe una maggiore voce in capitolo.
Altre modifiche riguardano il salario accessorio, il piano triennale dei fabbisogni delle PA e lo spinoso capitolo delle sanzioni e dei premi. Su questo fronte lo schema di Dlgs restituisce alla contrattazione la fissazione delle regole per ma lega a doppio filo con la lotta all'assenteismo l'attribuzione dei premi. Per il sindacato invece deve essere la contrattazione a stabilire delle forme di premialità che legate ai tassi di presenza disincentivino e contrastino eventuali fenomeni anomali di assenteismo. Si vedrà quali e quante di queste richieste saranno ora prese in considerazione dal Governo nella stesura definitiva dei decreti. Subito dopo l'adozione dei decreti c'è il capitolo relativo al rinnovo dei contratti che dovrebbe arrivare in porto, salvo ostacoli, entro l'estate.